"Come uscendo dall'ampolla, il gigante, proteggendo dentro una mano il mio Pinocchio, emerge lentamente dal buio, battendo con le grosse scarpe gli scalini dell'infinito e il mutevole tempo dell'infanzia perduta e ritrovata...". Ciò che Giuliana Pelli Grandini ci consegna non sono veri e propri racconti di sogni, ma abbozzi di sogni, pensieri latenti che per raggiungere lo statuto di sogno dovranno essere ulteriormente sognati dal
lettore. In questo modo, il creatore finale del sogno, cioè del senso dei racconti, non è né l'autrice, né il lettore, bensì un soggetto terzo che appartiene a entrambi.